Dopo un po’ torno a scrivere. Il mese di settembre è stato un po’ caotico: impegni, appuntamenti, nuovi eventi da organizzare…insomma non ho avuto tempo di scrivere un articolo (decente) sul blog. Ma eccomi tornata, e siccome sul sondaggio nelle mie Instagram Stories ha vinto “l’escursione a Zanzibar”, eccomi qui 🙂
Ma mi seguite su Instagram, vero?! Se no lo avete ancora fatto correte a cliccare “segui”!! Ogni tanto farò dei sondaggi e voi sarete i protagonisti 🙂
Ok, torniamo a noi ed al post di oggi.
Vi porto nel bel mezzo dell’Oceano Indiano.
Se amate tutte le sfumature di azzurro e tiffany possibili ed immaginabili non potete non venire a Zanzibar e non fare l’escursione chiamata “Safari Blu”!
Pronti? Andiamo!
La nostra escursione è stata organizzata dai beach boys di Uroa (il villaggio di pescatori dove alloggiavamo), che con un minivan ci hanno portato alla spiaggia di Fumba, dalla quale abbiamo raggiunto l’imbarcazione che ci avrebbe portato in giro per tutta la giornata.
Prima di raggiungere la barca abbiamo dovuto portare tutte le nostre cose passando per un centinaio di metri in mezzo al mare, perchè quella mattina c’era bassa marea. É stato divertente devo dire (apparte la strizza che avevo nei confronti della mia reflex, che ha seriamente rischiato di farsi un bagno!)!
Una volta allontanati da Fumba, gli amici organizzatori dell’escursione ci hanno portato a rilassarci in un isolotto bellissimo in mezzo all’Oceano che chiamano l’Isola che non c’è. Presto detto il perché. L‘isolotto in poche ore dal vostro arrivo sparisce nel blu dell’Oceano Indiano: tutto questo avviene grazie al fenomeno delle maree, a Zanzibar molto pronunciato se alloggerete nella parte orientale dell’isola.
Potrebbe interessarvi a questo proposito il mio post: vivere le maree a Zanzibar.
Qui ho fatto la miglior foto di tutto il mio viaggio a Zanzibar, la foto che speravo tanto di realizzare: un dhow che pigramente solca le onde coloratissime dell’Oceano.
Una volta allontanati dall’Isola che non c’è, ormai quasi sommersa, vi porteranno in un punto in mezzo all’Oceano ad ammirare la barriera corallina. Armatevi di pinne, boccaglio e macchina subacquea, e via!
Volete sapere la mia sfiga? Avevo la macchina fotografica subacquea con lo schermo lcd rotto, e non ho potuto vedere quindi l’avviso che mancava la schedina sd all’interno: ecco… ho fotografato per un’ora i pesciolini e le migliaia di medusine trasparenti – e pizzicanti – che nuotavano attorno a noi, per poi accorgermi una volta risalita in barca il danno che avevo fatto (da quel giorno in poi…mai più senza almeno due schede sd in viaggio!).
Niente foto della barriera, mi spiace.
Una volta terminato il momento snorkeling in barriera siamo andati sull’isola di Kwale a pranzare. Non aspettatevi un’isola bellissima e pulita, purtroppo non è così: il mare era un po’ torbido e c’erano residui di carburante in acqua (sembrava una lingua di sabbia ed invece…). Non so se fosse stato il giorno sbagliato…ma ora, col senno di poi, ho capito che purtroppo quest’isola viene molto sfruttata per le escursioni turistiche ma, come spesso accade, senza prevedere gli esiti disastrosi sull’ecosistema circostante (e non solo).
Vabbè, torniamo al pranzo...amanti dei crostacei e del pesce…scatenatevi!! Ci hanno preparato granchi, aragoste, cicale… tutto alla griglia! E poi riso al sugo di latte di cocco… frutta… ma che ve lo dico a fare!
Tutto intorno al nostro punto ristoro c’erano bancarelle dove vendevano souvenir (teli mare, collanine ecc…), quindi una volta terminato di mangiare, si poteva passeggiare lungo la spiaggia ed intanto fare shopping, se no…rilassarsi. Prima di salutare l’isola (l’alta marea stava arrivando anche qui), abbiamo fatto una passeggiata all’interno dell’isola e la nostra guida ci ha mostrato un baobab gigante! É caduto nei secoli, ma nonostante questo, continua a vivere! Io non avevo mai visto un baobab in vita mia, sono rimasta a bocca aperta tutto il tempo! Poi dicono che se abbracci un baobab porti fortuna…io non lo so se questo sia vero, intanto ho provato ad abbracciarlo 🙂
Abbiamo poi ripreso la nostra barca per ammirare un’altra parte dell’isola di Kwale: la foresta di mangrovie, bellissima! C’era anche la possibilità di fare il bagno…ma sinceramente non me la sono sentita, l’acqua non era così pulita…e poi avevo paura dei serpenti d’acqua ahahaha!
Nel tardo pomeriggio i nostri beach boys ci hanno riportato al molo da dove siamo partiti (stavolta essendoci l’alta marea abbiamo attraccato direttamente in spiaggia!) e poi con il minivan siamo tornati ad Uroa.
Il Safari blu è stata una delle escursioni più belle che abbiamo potuto fare a Zanzibar!
Ve la consiglio assolutamente!
Se vi è piaciuto l’articolo o c’è qualcuno dei vostri amici interessato condividetelo, a me fa sempre molto piacere 🙂 Se avete bisogno di altre informazioni circa questa escursione o sul viaggio a Zanzibar non esitate a contattarmi o farvi un giro nel mio blog!
A presto,
Alessandra