Phi Phi Island, l’isola dalle due facce: la Thailandia che forse non conoscevi 6


Phi Phi Islands.
La perla del Mare delle Andamane, un arcipelago-gioiello.
Tutti – me compresa – vogliono vedere Maya Bay, la famosissima spiaggia del film “The Beach”.
Ma cosa vi aspettate di trovare là?
Oggi vi voglio presentare il vero volto di Phi Phi Island. Un volto diviso a metà. Un volto che mostra per metà la meraviglia della natura, e l’altra metà che mostra lo scempio, lo sfruttamento e la distruzione. L’ho accennato tempo fa sulla mia pagina Facebook, ed eccomi qui a parlarne sul blog.
Fonte: http://nature-landscape-photography.blogspot.it/ e modificata da me
Tutta la Thailandia mi ha sempre mostrato due facce: dall’inizio Bangkok mi ha provato come si può convivere tra modernità e tradizione, come una metropoli incontra i Tropici (cit.), Chiang Mai lo stesso, con i suoi mercati nei templi che dimostrano come commercio e religione possano coesistere.
Ma Phi Phi Islands ti sbatte in faccia la realtà nuda e cruda: immaginate un piccolo arcipelago in mezzo al Mare delle Andamane, formato da sei piccole isole, la più grande è Phi Phi Don, bellissimo! Ecco, purtroppo dopo il film, l’isola si è aperta al turismo più sfrenato: orde di cantieri l’hanno riempita, l’hanno violentata, sfigurata, rischiando l’implosione su se stessa. Nel 2004 lo tsunami l’ha spazzata letteralmente via: ora non ci si rende nemmeno conto di ciò che è successo, anche se, dico la verità, camminare per le stradine e leggere i cartelli con tutte le vie di fuga anti-tsunami fa stringere lo stomaco.
In ogni caso, sembra che i Thai non abbiano capito la lezione: i cantieri sono una costante a Phi Phi Don, nelle spiagge, sul porto, nella cittadina stessa, vicino al Viewpoint stanno disboscando (una pratica – se non erro – ora illegale in Thailandia)…
La maggiorparte delle foto qui sono divise a metà.
Voglio che vi rendiate conto di dove andate. Non esiste solo la meraviglia.
Tutto l’arcipelago capitolerà se non si fa qualcosa.
Appena arrivi al porto di Phi Phi Don (di cemento, tra l’altro), devi pagare una piccola tassa di 20 bath “per la salvaguardia del parco“, poi vieni assalito dal caos, gente che ti propone biglietti di trasporto per altre destinazioni o miriadi di escursioni, rumori di valigie e trolley che rotolano per le stradine, quasi non hai tempo di guardarti attorno e capirci qualcosa. Stradine minuscole e locali, agenzie turistiche, hotel e supermercati ammassati.
Arrivo nel mio hotel, ho finalmente un balconcino ed un piccolo tavolino per appoggiare i vestiti bagnati! Apro le tende e la finestra…ed ecco la vista (la foto proviene da tripadvisor, io ho fatto solo un video, ma voglio risparmiarvi i rumori che si sentivano).

[Al di là di questo, è stato uno degli hotel migliori dove ho alloggiato]

Fonte: www.tripadvisor.it

Monkey Island, una spiaggetta bellissima dove le scimmiette la fanno da padrone, è piena di spazzatura e le scimmiette stesse rovistano tra la sporcizia, inoltre le barche sono talmente tante che devono fare a botte per parcheggiare (sulla spiaggia non al largo, ovvio, mica i turisti possono farsi una nuotata!).


Phi Phi Don ha una forma simile ad una H, (quasi) tutta la vita dell’isola, (quasi) tutti gli hotel e resort si accalcano a Tonsai Village, l’asticella che unisce le due parti più grandi dell’isola. Dal Viewpoint potete notare che esistono due spiagge, quella di Tonsai, dove il porto la fa da padrone, ed Ao Loh Dalum, da dove partono le longtail boats che portano i turisti nei resort situati nelle altre spiaggette dell’isola.

Questa spiaggia lascia a dir poco senza fiato: ha dei colori spettacolari, la marea crea scenari splendidi, ma…per arrivarci passerai in una stradina stretta e piena di cantieri. Non si sente mai il rumore delle onde e del vento, ma sempre il rumore dei lavori e delle barche a motore che fanno un casino incredibile. Nonostante questo, l’ho inserita nelle mie spiagge da sogno, in fondo…ho la speranza che tutto cambi.

Il primo giorno ho deciso subito di vedere il Phi Phi Viewpoint, ho iniziato così a seguire il percorso che già mi faceva intendere che non sarebbe stata una passeggiata. Mentre cammino per la stradina mi volto indietro e vedo questo.
Una “passeggiata” fino al Viewpoint

Siccome ho sempre la magnifica idea di camminare sotto il sole cocente del primo pomeriggio, stavo arrancando. Alchè arriva un ragazzo gentilissimo che si offre di portarmi fino allo sterrato che conduce al punto panoramico: ringrazio il ragazzo thailandese e mi avvio per questo bellissimo sentiero in mezzo al bosco. Peccato che poco dopo ho rischiato – insieme ad un altro ragazzo – di essere intossicata: stavano incendiando un pezzo di foresta. Si. Stavano bruciando tutto il terreno, dopo aver deforestato la zona, ed il fumo ci stava venendo tutto addosso. Ma la deforestazione non è illegale in Thailandia?!
Arrivo al viewpoint stremata dal caldo (ed anche un po’ spaventata dopo l’accaduto), e rimango lì a contemplare la bellezza di quest’isola, riflettendo su questo tesoro naturale che un domani, se non si fermano, potrebbe non esserci più.


Phi Phi Don è anche famosa per le serate brave nei locali e musica alta fino a notte inoltrata. E’ vero, ma non è ovunque così. Non abbiate paura: se volete vedere le meraviglie di questo arcipelago senza però incappare in giovani ubriachi fradici che camminano coi loro secchielli pieni di alcool una soluzione c’è. Anzi due: primo, alloggiate in un posto tranquillo lontano dal caos e dai locali (io ho alloggiato al PP Insula Hotel, tranquillo, pulito, comodo, aiutatevi con Agoda, un portale utilissimo per le prenotazioni in Asia), secondo, venite a Phi Phi in giornata, per una toccata e fuga (personalmente non è una soluzione che vi consiglio).
Ho sempre bramato di vedere Maya Bay, da quando ho visto il film The Beach. Mi avevano avvertito del casino che avrei trovato. Ma ho voluto andarci lo stesso. Ho cercato solo di non prendere una speedboat, fortuna vuole che il mare quel giorno era calmo e che ci ha concesso l’uscita con una longtail boat. E grazie al cielo il nostro accompagnatore Thai ci ha fatto fare snorkeling al largo: ho visto un acqua talmente verde da esserne accecata, non si poteva quasi guardare, se non da sott’acqua! Un’esperienza incredibile. Poi siamo approdati alla famosa spiaggia, sgomitando tra altre longtails ovviamente. Ed ho visto quello che già mi avevano detto: troppa gente. Troppe barche. Troppo caos e rumore. Ed è un parco naturale protetto, dove paghi 200 bath per scendere dalla barca. Per vedere Maya Bay senza affollamento bisogna campeggiare, ed il mattino dopo ammirare lo svegliarsi pigro della baia, e poi andar via quando arriva la marmaglia. Sicuramente sarà il mio obiettivo per quando tornerò. Però, obbiettivamente, anche con la miriade di gente e barche che quasi coprivano tutta la spiaggia, Maya Baya fa la sua splendida figura.
Ecco. Questa è stata la mia esperienza incontrando Phi Phi Islands, un’esperienza a due facce. Bellissima e deludente allo stesso tempo. Ma la meraviglia e lo stupore hanno vinto, tanto che ho deciso di rimanere una notte in più a Phi Phi Don. Come ha vinto anche la speranza. La speranza che tutto prima o poi cambi, che venga restituita la dignità a questo arcipelago, che si capisca il pericolo che Phi Phi sta correndo e che si corra ai ripari prima che tutto sia troppo tardi.
I nostri sono un tempo e una cultura immensamente ricchi di spazzatura come di tesori

 

(Ray Bradbury)

 


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6 commenti su “Phi Phi Island, l’isola dalle due facce: la Thailandia che forse non conoscevi

  • iviaggidiirene.com

    Concordo pienamente nel tuo pensiero. Tempo fa al ritorno dal mio viaggio in Thailandia scrissi anche io un post sulle Phi Phi Island facendo nontare anche gli aspetti negativi di questo paradiso! Speriamo che le cose possano cambiare! 🙂

  • I viaggi di Monique

    Che bello un post vero e sincero con tanto di fotografie che raccontano questo luogo. Non sono mai volata ad Est, non è nelle mie corde, ancora, ma di Phi Phi Island ho sempre solo sentito parlare del suo mare da favola, ma ero curiosa di conoscer questo luogo distrutto anni fa dallo tsunami. Grazie per questo tuo racconto! Buoni Viaggi Monica

  • Alessandra

    Grazie mille, Monica! Mi fa davvero piacere che il mio messaggio sia arrivato.
    Quando sarai pronta per volare ad Est, ed in particolare in Thai, non esitare a chiedermi informazioni 🙂 Buoni viaggi anche a te! 😉

  • Roberta

    Effettivamente anche io ho notato, con dispiacere, che nei paradisi thailandesi non è tutto oro ciò che luccica. La Thailandia sta diventando un Paese pieno di trappole per turisti, che rispetta poco le sue meraviglie naturali. Tuttavia, come nel tuo caso, ha prevalso lo stupore e la voglia di tornare è tanta!!

    • Alessandra - Appunti di Consapevolezza

      Si, è vero…ti dicono che sei in un parco naturale e devi pure pagare per entrarci! Ma poi scopri che non è proprio un paradiso…ovviamente non faccio di tutta l’erba un fascio! Di paradisi veri in Thailandia ne ho visti eccome! 🙂
      E si…la voglia di tornare è tantissima che partirei oggi stesso!
      Grazie per essere passata Roberta! 🙂